Un Magico promontorio

Parco Nazionale del Gargano

Quasi una regione nella regione, il Parco Nazionale del Gargano copre un’area di più di 120.000 ettari ospitando innumerevoli habitat.
Qui trovano spazio diverse aree protette tra cui la Riserva Marina delle Isole Tremiti, unica nel suo genere per la straordinaria bellezza dei fondali marini e per le grotte naturali.
Nell’entroterra del promontorio garganico verdeggia l’ultima testimonianza della Foresta Umbra, un habitat molto esteso già in epoca preistorica.
Molte sono le possibilità di esplorare il parco a piedi o in bicicletta grazie alle attività dei centri visita, dagli enti gestori e dai comuni, tra cui itinerari ed escursioni di tipo sportivo, naturalistico, eno-gastronomico, storico-artistico e religioso.
Esteso nei territori di ben 18 comuni, il parco sfoggia molti centri di attrazione turistica.
Polmone verde del Parco del Gargano è la Foresta Umbra, che si estende a circa 800 metri d’altezza custodendo una storia millenaria. L’ombroso manto verde vanta faggi, cerri, querce, aceri e lecci. Tra tutti spicca il leccio di Vico del Gargano, alto 50 metri con una circonferenza di 5. Le faggete vetuste della Foresta Umbra sono stare riconosciute come Patrimonio Naturale dell’Umanità, inserite nel sito seriale dell’UNESCO.
Fonte: Viaggiare in Puglia (www.viaggiareinpuglia.it)
Fotografia: By Mboesch – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=52208540

Monte Sant'Angelo

Il Gargano non è rinomato solo per il suo sorprendente mare ed i magnifici paesaggi ma anche per il suo lato fortemente spirituale, legato in particolar modo all’accadimento di alcuni eventi di imprescindibile importanza per la storia del cattolicesimo.

Uno di questi è rappresentato dalle quattro Apparizioni – la prima risalente già al 490 d.C. – dell’Arcangelo Michele in una grotta di Monte Sant’Angelo, al di sopra della quale tra il V ed il VI secolo fu eretta, per volere dell’allora Vescovo di Siponto Lorenzo Maiorano, la Basilica Santuario.

Monte Sant’Angelo – sede del Parco Nazionale del Gargano – si erge su uno sperone del promontorio, all’incirca ad 800 metri dal livello del mare, in una zona boscosa ed è, in ogni periodo dell’anno, meta di pellegrini che da ogni parte del mondo vi si recano per pregare nel Santuario dedicato all’Arcangelo, divenuto nel 2011 Patrimonio mondiale dell’Umanità UNESCO, nell’ambito del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere”.

Subito dopo la sua costruzione la Basilica divenne tappa di quella variante della Via Francigena, oggi chiamata Via Sacra Langobardorum, che conduceva in Terra Santa; il Santuario è uno dei tre maggiori luoghi di culto europei intitolati a San Michele, insieme alla Sacra di San Michele in Val di Susa ed a Mont-Saint Michel in Normandia.

All’interno del Santuario vi si trova quella che è comunemente chiamata “Celeste Basilica”, in quanto non consacrata dagli uomini ma dallo stesso Arcangelo; infatti un decreto ufficiale della Chiesa ha concesso il privilegio del Perdono Celeste ai confessati e comunicati che si vi recano potendo così acquisire l’indulgenza plenaria. Sulle pareti del Santuario è possibile notare delle antiche incisioni in differenti lingue, testimonianza degli innumerevoli pellegrinaggi di provenienza mondiale oltre ad alcune passerelle su cui è possibile salire arrivando fino al punto originario in cui si trovava un tempo il segno lasciato nella roccia da San Michele. Non solo raccoglimento spirituale ma tanto altro offre ancora questo paese garganico: largo spazio agli appassionati di trekking, a poca distanza dal paese – precisamente ad 8 chilometri – dove è situata l’Abbazia di Pulsano, un complesso monastico i cui eremi dal 2010 sono indicati come “luogo del cuore” FAI. Nella giornata dell’8 settembre ricorre la festività della Madonna di Pulsano e per tradizione i fedeli partono da Monte Sant’Angelo e raggiungono l’Abbazia a dorso di muli. Nella cittadina garganica c’è spazio anche per le visite museali: il Museo Tancredi – museo di arti e tradizioni popolari del Gargano – fu fondato nel 1925 dallo storico Giovanni Tancredi e contiene costumi, arredi, oggetti di lavoro, prodotti di artigianato e oreficerie che testimoniano l’arte, la vita e il lavoro delle popolazioni del Gargano. Monte Sant’Angelo è, inoltre, il posto giusto per staccare dalla frenetica routine quotidiana e godere della fresca aria di montagna passeggiando fra gli stretti ed inerpicati vicoli e le bianche casette fino ad imbattersi nel Castello di Sant’Angelo che venne eretto tra l’837 e l’838 d. C. e che fu dimora di nobili personaggi come Roberto il Guiscardo e Federico II di Svevia, che vi realizzò all’interno l’elegante Sala del Tesoro. Attraversando lo “Junno”, il bianco borgo antico del paese ricco di piccoli comignoli, si è deliziati dal sublime odore del pane appena sfornato, delle tipiche “ostie ripiene”, dolci a base di mandorle e miele e anche del panzerotto fritto, una prelibatezza da gustare ammirando il Belvedere. Uno spettacolo da non perdere!
Distanza da Manfredonia: 18 km.

San Giovanni Rotondo

San Giovanni Rotondo è collocato alle pendici del Monte Calvo, a 600 metri di altitudine ed all’interno del Parco Nazionale del Gargano; il paese è noto in tutto il mondo per la carismatica figura religiosa di San Pio (al secolo Francesco Forgione), frate cappuccino nato a Pietrelcina ma vissuto per molti anni nel paese garganico.

La vita del frate fu tanto straordinaria quanto controversa, una figura che ha saputo attrarre fedeli e curiosi da tutto il mondo ma anche molte discussioni intorno ai mistici eventi al limite dell’incredibile, che hanno caratterizzato la sua vita fin da bambino.

A 15 anni vestì i panni di probazione del novizio cappuccino diventando così Fra’ Pio; già a 23 anni fu ordinato sacerdote e secondo gli agiografi fu in quel periodo che ricevette le stimmate “provvisorie”.

Nello stesso periodo, Fra’ Pio scrisse al suo padre spirituale confessandogli di notare i primi segni delle stimmate “definitive” nel palmo delle mani e sotto la pianta dei piedi oltre, a detta di chi gli era vicino, ad emettere un forte profumo di fiori.

Nel 1916 giunse a Foggia dove dimorò per sette mesi all’interno del convento di Sant’Anna, ma dovette presto trasferirsi per problemi di salute: per lui fu scelto il convento di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo.

La voce della comparsa delle stimmate fece il giro del mondo e così San Giovanni Rotondo cominciò a divenire meta di pellegrini da ogni dove; questo particolare fenomeno raggiunse presto la Santa Sede che non esitò ad indagare su quello che stava realmente accadendo in quel paesino pugliese.

Nel 1920 padre Agostino Gemelli – medico, psicologo e consulente del Sant’Uffizio – fu incaricato di visitare Padre Pio per eseguire un esame clinico delle ferite; il responso fu duro: Padre Pio fu dichiarato in preda a psicosi ed isteria.

Quanto dichiarato da Padre Gemelli non scoraggiò i milioni di fedeli che continuavano a recarsi a San Giovanni Rotondo ininterrottamente e così dopo la fine della Seconda guerra mondiale il culto di Padre Pio, come “santo vivente”, crebbe in maniera esponenziale.

Tra le opere che sorsero per volere del frate è da ricordare il grande ospedale di “Casa Sollievo della Sofferenza” che venne inaugurato nel 1956: si tratta di un ospedale religioso classificato ad elevata specializzazione che dispone di 900 posti letto con reparti di degenza medici e chirurgici.

Alla morte del Frate, il 23 settembre 1968, il suo corpo venne sepolto nella piccola Chiesa di Santa Maria delle Grazie nel cui convento lo stesso aveva vissuto  per oltre 40 anni. Nel 2010, la salma del Frate – che nel 1999 era stato proclamato Santo da Papa Giovanni XXIII – venne traslata nella cripta della nuova Chiesa, progettata dall’architetto di fama mondiale Renzo Piano e decorata con i mosaici del sacerdote gesuita sloveno Markok Ivan Rupnik; il soffitto è ricoperto di fogli d’oro ricavati dalla fusione degli ex voto che i fedeli hanno donato negli anni.

Mattinata

Circondata da uliveti e boschi e adagiata tra due colline – Castellacelo e Coppa della Madonna – si trova Mattinata, terra di falesie, mandorli, fichi d’india ed orchidee di cui si contano più di 80 specie differenti.

Mattinata può vantare la presenza di spiagge da mozzare il fiato: ciottoli levigati ed un mare adamantino da attraversare a nuoto o in barca per raggiungere le numerose grotte e le calette, per poi perdersi nella meraviglia di Baia delle Zagare ed i suoi Faraglioni, o anche nelle spiagge di Vignanotica e di Mattinatella. Il paesino è circondato da due Monti: Monte Sacro, noto anche come Monte Dodoneo, e Monte Saraceno, dove si trovano i resti di una necropoli risalente all’Età del Bronzo.

Distanza da Manfredonia: 18 km.

Vieste

Proseguendo il viaggio del Gargano e spostandosi verso la sua punta ci s’imbatte nell’ineguagliabile  meraviglia di Vieste, il comune più ad Oriente del Gargano ed insignito più volte della prestigiosa Bandiera Blu.

La sua particolare collocazione rende questa cittadina, detta anche la “Perla del Gargano” o la “Sperduta”, la più visitata e frequentata del territorio durante la bella stagione; i turisti restano estasiati dalla trasparenza del suo mare, dalle stradine che pullulano di negozi caratteristici oltreché dalla sue prelibatezze culinarie.

Posta su di uno sperone roccioso e con 30 chilometri di litorale sabbioso, Vieste ha la caratteristica di sorgere su tre baie separate da due punte: Punta San Francesco più rialzata e ad Est e Punta di Santa Croce, rivolta a Nord e più bassa.

La vista è impreziosita da panorami mozzafiato come quello di Pizzomuno, un imponente monolite in pietra calcarea alto ben 25 metri e che racchiude in un sé la romantica leggenda – riportata recentemente alla ribalta dalla bellissima ed omonima canzone di Max Gazzè – di Cristalda e Pizzomuno. 

È la struggente storia d’amore tra due giovani del luogo che finisce in malo modo per gelosia delle sirene, che decidendo di trascinare in fondo al mare Cristalda raggelando a tal punto il cuore del povero Pizzomuno da tramutarlo in pietra… Ma ogni cento anni, per volere degli dei, l’incantesimo si scioglie.

Sono più di venti le graziose spiagge dal colore rosa argenteo – tra cui Baia San Felice con il suo “architello”  – in cui scegliere di trascorrere la giornata in totale relax, così come incantevoli sono le calette e le grotte marine visitabili con appositi tour in imbarcazione o privatamente.

D’obbligo è poi la visita ai “trabucchi”, costruzioni che costituivano antichissimi strumenti di pesca in legno, alcuni dei quali oggi adibiti a ristoranti in cui degustare ottimi piatti della tradizione locale.

Vieste però non è solo natura incontaminata e rara ma anche uno scrigno che ospita il caratteristico centro storico, che si snoda nelle sue stradine strette e tortuose, fra case bianche e piccoli usci uniti da esili archi.

Spiccano campanili dallo stile romanico e barocco ed il Castello Svevo voluto da Federico II, una struttura a pianta triangolare che si erge a strapiombo sulle rocce calcaree che danno sul mare, e che si distingue dagli altri edifici per il suo colore scuro.

Non mancano, come del resto sull’intero territorio garganico, numerosi siti archeologici e reperti ritrovati in aree a ridosso dell’abitato e che testimoniano il popolamento viestano sin dal Paleolitico; popolamento dovuto sicuramente al clima mite, alle sorgenti di acqua potabile ed al terreno fecondo.

Innumerevoli reperti archeologici testimoniano l’insediamento degli antichi Greci e dei Romani a Vieste che, dopo essere stata sottomessa dai bizantini, subì la dominazione dei longobardi mentre fu in epoca normanna e sveva che conobbe il suo più importante sviluppo urbanistico.

Distanza da Manfredonia: 18 km.

Peschici

Peschici è un paese garganico abitato da circa 5.000 abitanti, a pochi passi da Vieste ed immerso nel Parco Nazionale del Gargano, meta di turisti attratti dal suo mare incontaminato e dalla possibilità, peculiare della posizione del luogo, di poter godere nel periodo del solstizio d’estate della maestosa veduta del sole che sorge dal mare e tramonta gettandosi nuovamente nelle acque del Mar Adriatico.

La località balneare di Peschici è stata più volte premiata con la Bandiera Blu, dalla Foundation for Environmental Education, per la qualità delle sue acque di balneazione.

Numerose le spiagge e le calette che incorniciano il luogo come la spiaggia di San Nicola, che si estende per poco più di 600 metri ed ha una granulometria della sabbia molto fine; la spiaggia di Zaiana, caratterizzata anch’essa da sabbia fine e dai fondali digradanti, e circondata da costoni rocciosi. Il piccolo borgo peschiciano si estende dalla collina fino alla costa, districandosi tra le numerose casette bianche dalla caratteristica volta a cupola ed i graziosi negozi di artigianato tipici del luogo.

Poco fuori dall’abitato, da visitare è la grotta preistorica di Manacore e l’Abbazia di Santa Maria di Calena, fra le più antiche d’Italia; nel centro storico si staglia il Castello normanno, mentre sporgendosi dal Belvedere ed in direzione di Vieste, è possibile ammirare i caratteristici “trabucchi”, costruzioni che costituivano antichissimi strumenti di pesca in legno, alcuni dei quali oggi adibiti a ristoranti in cui degustare ottimi piatti della tradizione locale.

Distanza da Manfredonia: 72 km.

Carpino

Carpino, piccolo paese del Parco Nazionale del Gargano, si trova nella parte settentrionale e non costiera del promontorio del Gargano e si estende tra la Foresta Umbra ed il lago di Varano. Il luogo è famoso soprattutto per la produzione dell’olio e per le sue fave – indicate come Presidio Slow food – dalla consistenza morbida e che, secondo la ricetta tradizionale, vengono cotte in pignatte di terracotta ed a fuoco lento. Il paese è rinomato anche per il Carpino Folk Festival, un evento che valorizza la musica popolare garganica – in particolare la Tarantula garganica – e che è ormai giunto alla sua XXIII edizione. Grandi esponenti della musica italiana si sono esibiti sul palco del Festival, tra cui Eugenio Bennato, Teresa De Sio e Carlo D’Angiò accompagnati dal gruppo dei Cantori di Carpino.

Distanza da Manfredonia: 56km.

Fotografia: Ettore de Carolis, Associazione Culturale Carpino Folk Festiva, Attribution, via Wikimedia Commons

 

Vico del Gargano

Nel cuore dello “Sperone d’Italia” sorge Vico del Gargano, soprannominato “Il paese dell’amore” per i festeggiamenti che ogni anno il 14 febbraio lo colorano in onore di San Valentino, il Santo patrono del luogo.

Gli innamorati, per l’occasione, si radunano nel centro storico di Vico per celebrare San Valentino ed il proprio amore, mentre la Statua del Santo è decorata con arance, limoni e fiori tipici del posto. In questo particolare giorno, la credenza vuole che si realizzino tutti i desideri degli innamorati a patto che questi mangino le arance benedette dal Santo o che ne bevano il succo, quasi come un elisir d’amore. La visita al centro storico di Vico del Gargano è d’obbligo: è tra i più grandi del promontorio oltreché tra i più suggestivi; da ammirare il Castello Normanno – Svevo – Aragonese, a suoi palazzi storici, le sue chiese e le sue particolari strade che si diramano a spina di pesce. A conclusione dell’ “amoroso tour” le coppie potranno stringersi in uno stretto abbraccio nel cosiddetto “Vicolo del Bacio” –  largo 50 centimetri ! – scambiandosi un bacio appassionato come buon presagio per un felice futuro insieme.

Fotografia: M. A. at it.wikipedia, CC BY 2.5 <https://creativecommons.org/licenses/by/2.5>, via Wikimedia Commons

Distanza da Manfredonia: 76 km.

Isole Tremiti

A 12 miglia al largo del Gargano e a nord della Puglia, si possono ammirare in tutta la loro bellezza le Isole Tremiti, arcipelago composto da San Dominio, San Nicola, Capraia, gli isolotti di Cretaccio e l’Isola di Pianosa. È il più piccolo comune della Puglia ma uno dei centri turistici più importanti della Regione e più volte insignito della Bandiera Blu.

La storia dell’arcipelago è legata a quella dell’eroe acheo Diomede tanto che in antichità le Isole furono chiamate Isole Diomedee.

Le Isole Tremiti si presentano come un vero e proprio angolo di paradiso: fondali puliti, clima mite, aria pura, mare cristallino, natura incontaminata, falesie a strapiombo sul mare, baie e promontori dove poter trascorrere le vacanze in assoluta tranquillità.

L’incanto di questo paesaggio garganico catturò il cuore dell’indimenticato Lucio Dalla, uno dei più grandi cantautori italiani, che si batté molto per salvaguardare le bellezze del posto oltre ad aver acquistato una casa proprio sull’Isola e che oggi è possibile ammirare durante i tanti tour organizzati in visita delle calette lì presenti.

Per proteggere e preservare l’incomparabile patrimonio floro-faunistico delle Isole, nel 1989 è stata istituita la Riserva Naturale marina, all’interno del Parco Nazionale del Gargano.

Le spiagge del Gargano

La prima località che s’incontra partendo da Manfredonia in direzione Gargano è Macchia, con diverse spiagge raggiungibili attraverso le stradine che intersecano la SS 89, che diventa poi SP 53 nei pressi di Mattinata, distante da Manfredonia 16 km circa (passando per una galleria che bypassa la bella strada panoramica che s’inerpica su Monte Saraceno).
A Mattinata c’è una bellissima e lunga spiaggia di ciottoli bianchi, con diversi lidi attrezzati e spiagge libere. Proseguendo lungo la strada che circonda la costa (spettacolare e panoramica e col primo tratto, se si vogliono evitare le curve, reso agevole da una serie di gallerie), s’incontrano, oltre a panorami mozzafiato, tante altre spiagge e calette (tutte con spazi liberi o attrezzati), tra le quali Mattinatella (distante da Manfredonia circa 25 km), sabbiosa, e Vignanotica (35 km), di sassi, immersa sul mare e protetta dalle bianche falesie. Spingendosi oltre, si raggiungono poi Pugnochiuso, Baia di Campi, Cala San Felice, Baia di Manacore, Vieste e Peschici. E quindi, continuando la circumnavigazione, il litorale di San Menaio, Rodi Garganico e le spiagge nei pressi dei laghi di Lesina e Varano.
Infine, per chi ha qualche giorno in più, va detto che sarebbe memorabile un’escursione alle Isole Tremiti (raggiungibili via mare da Vieste e Termoli o, in elicottero e con un sorvolo mozzafiato, da Foggia), con i loro spettacolari fondali.

Share This